Blog di Stile di Vita Sano e Alimentazione Salutare
a cura della dott.ssa TIZIANA SACCHETTI
Dietista Nutrizionista
Visite a distanza (in telemedicina) oppure presso uno dei miei studi.
Studi in: Aprilia, Pomezia, Roma e online
Sì, può consumarli tranquillamente. Inoltre consumare i peperoni crudi significa godere appieno dei benefici nutrizionali che apportano perchè evitando la cottura manteniamo elevati gli apporti delle sostanze nutritive di cui sono ricchi; ad esempio la vitamina A, la C e le vitamine B, i minerali tra cui ferro, potassio, calcio e magnesio.
E' consigliabile consumare crudi i peperoni rossi e/o gialli, evitando di consumare crudi i peperoni verdi perchè meno ricchi di carotenoidi e più ricchi di solanina.
La solanina è un antinutriente, alcaloide, la cui concentrazione si riduce con la cottura degli alimenti.
In ogni caso la solanina si rivela dannosa per l'organismo umano solo se assunta in quantità elevate.
Gli alimenti ricchi di solanina sono: melanzane, pomodori, peperoni, patate germogliate.
NB: Rispettiamo la stagionalità dei cibi e variamo le nostre scelte a tavola; in tal modo ci assicuriamo il consumo di cibi nutrienti senza correre pericoli.
I composti antinutrienti o antinutrizionali sono sostanze naturali o di sintesi che interferiscono con la digestione e con l'assorbimento dei nutrienti.
Alcuni esempi di antinutrienti: solanine, saponine, fitasi, lectine, inibitori di proteasi o amilasi pancreatiche (le proteasi e le amilasi pancreatiche sono enzimi digestivi prodotti dal pancreas).
Dipende dalle tue caratteristiche ed esigenze personali. Le linee guida suggeriscono l'assunzione di 30g totali di frutta secca al giorno in assenza di patologie e sovrappeso. In questa quantità totale sono incluse: frutta secca e essiccata e semi (frutta a guscio, prugne secche e simili, semi di zucca / girasole / lino...).
Il diverso colore dei peperoni dipende dal diverso grado di maturazione.
I peperoni verdi sono tali perché ancora acerbi.
Con la maturazione invece assumono il colore giallo prima, e il colore rosso quando ben maturi. Difatti questi ultimi sono leggermente più ricchi di vitamine (in particolare di vitamine A e C) rispetto ai fratelli peperoni verdi e gialli.
Un punto importante: è consigliabile evitare un consumo eccessivo di peperoni verdi, in quanto potrebbero causare disturbi gastrointestinali perché più ricchi di solanina. Rispettiamo la stagionalità dei prodotti ortofrutticoli! Segui i miei calendari della stagionalità e le mie liste della spesa precompilate, le trovi nel pagina 'blog' o 'stagionalità' divisi per mese dell'anno.
Il pomodoro, alimento cardine della nostra tradizione culinaria, lo utilizziamo letteralmente in “tutte le salse”.
In realtà il pomodoro è botanicamente un frutto e non un ortaggio, perché contiene i semi (così come il peperone, la zucca, il cetriolo...).
Originariamente di colore giallo oro (pomo d’oro), fu’ importato in Europa dagli spagnoli nel ‘500.
È originario del Perù, gli Aztechi lo chiamavano “Xitomatl”= cosa paffuta con l’ombelico ”.
Le varietà di pomodoro disponibili ad oggi sono circa 10000.
Il the, dopo l’acqua, è la bevanda più bevuta al mondo.
In Cina, durante la dinastia Tang (618-907 d.C.), fu’ istituito il cosiddetto “Tributo del Te”. Questo prevedeva che un quantitativo di tutti i raccolti del paese doveva essere destinato al consumo personale dell’imperatore.
Motivo per cui questa raccolta era nota anche come “Raccolta Imperiale”.
Questa prevedeva il rispetto di rigidi dettami, al fine di preservare le preziose peculiarità delle foglie del the.
Un esempio? Le foglie del the venivano raccolte da giovani raccoglitrici donne, che dovevano rigorosamente indossare i guanti e astenersi dal mangiare alcuni
alimenti, come le cipolle, l’aglio e altre spezie dall’ aroma forte, per evitare contaminazioni. Leggi le mie ricette per la preparazione del the, caldo d'inverno e freddo d'estate, le trovi nella pagina 'ricette'.
La costa d’avorio ne è il più grande produttore, infatti qui si produce circa il 37% del
cacao consumato al mondo.
Pur troppo una parte della produzione del cacao mondiale, deriva dallo sfruttamento del lavoro infantile.
Fortunatamente oggi troviamo sempre più in commercio dell’ottimo cioccolato da
commercio equo e solidale “slave free”.
Il cioccolato per definizione è fatto con: granelli di cacao, cacao magro e cacao in polvere, saccarosio e burro di cacao.
Con queste specifiche: la parte derivante dal cacao deve essere almeno il 35%, il cacao magro almeno il 14% e il burro di cacao almeno il 18% (fonte: Eurochocolate).
Il cioccolato bianco? In realtà non potrebbe essere definito cioccolato, in quanto non contiene fave di cacao.
Secondo uno studio dell'Università di Cambridge, pubblicato sul British Medical Journal, un cioccolatino al giorno (circa 7,5 grammi) ridurrebbe di un terzo il rischio di sviluppare infarto (37%), ictus (29%) o di diventare diabetici (31%). E io aggiungo “nell’ambito di
un’alimentazione salutare”!
Scopri i miei 'cioccolatini ai cereali integrali', i 'tartufi al cacao oppure al cocco' e i miei 'muffin al cioccolato con banana e yogurt', trovi le ricette qui sul mio sito nella pagina 'ricette'.
Sono delle erbe aromatiche commestibili che crescono spontaneamente nelle campagne romane. Puoi inserirle nella tua dieta in sostituzione delle verdure. Si usano per preparare un buon pesto (ottimo condimento per i tuoi primi e secondi piatti), sono molto buone saltate in padella (ti raccomando di evitare il soffritto e utilizzare l'olio evo), legano molto bene con i peperoni per preparare un ottimo contorno salutare. Ti consiglio di aggiungerle al tuo minestrone fresco di stagione. Nella cucina romana si usano per preparare un piatto tradizionale, ovvero l'agnello con le ramoracce. Hanno un sapore forte e deciso e fanno parte della famiglia delle brassicacee.